Cinque consigli per migliorare la vostra comunicazione digitale

migliorare comunicazione sul web

La newsletter del venerdì, il post su Instagram, la foto perfetta. Oggi comunicare è diventato molto più competitivo che in passato, ma allo stesso tempo più facile e più diretto, grazie al web e agli innumerevoli programmi che abbiamo a disposizione. Ecco perché quando vedo newsletter scritte ‘perché tutti ce l’hanno quindi anche io’, il post ansioso pubblicato a mezzanotte e #slowfood (foto) editate male, quello che mi parte da dentro è l’urlo che dà il titolo a questo post. Seguito da noia e disapprovazione (o viceversa). E dunque, dare il meglio di noi non è poi così difficile, ma anzi abbiamo l’opportunità di far conoscere il nostro prodotto (nel caso di un’azienda) o noi stessi (personal branding) senza troppe fatiche. C’è una chiave per riuscire in questa impresa di Ercole? Sì, probabilmente la non omologazione ai mille mila contenuti che esistono già in rete. Ma comunque qualche accorgimento in più non guasta.

Partiamo dal linguaggio

Sia che si tratti della newsletter del venerdì sera o del post del lunedì mattina, il linguaggio (e il tone of voice) da adottare è tra le prime cose da imparare a gestire. Questo perché è importante che la nostra comunicazione sia semplice, diretta e efficace e per esserlo dobbiamo ricordarci, in sostanza, che non stiamo scrivendo la Divina Commedia né la sentenza di un giudice. Con questo non voglio dare il via libera a frasi sgrammaticate e subordinate senza congiuntivo, ma quello che intendo è scrivere bene con frasi concise che diano subito l’idea di quello di cui vogliamo parlare. Per fare un esempio, nel caso della newsletter, sarà sicuramente più utile e più diretto per il nostro lettore scrivere due righe sull’articolo/post da linkare: l’opportunità di avere quella informazione in più che sta cercando sarà -con ogni probabilità- quella spinta in più che lo invoglierà a cliccare e leggerci sul nostro sito/blog.

Immediati sì, ma con stile

I social media si contraddistinguono per  l’immediatezza dei contenuti e gli utenti che li popolano sono sempre più bisognosi di contenuti fruibili r-a-p-i-d-a-m-e-n-t-e. L’obiettivo è attirare l’attenzione e soddisfare questo bisogno digitale. Per riuscire in questo intento, non ci sono regole prestabilite, se non qualche accorgimento: organizzare le caption su Instagram e i post su Facebook in maniera semplice e ordinata, suddividendo il testo (se è il caso) in paragrafi per migliorare la lettura, e senza dimenticare che troppe emoji e geroglifici digital stancano gli occhi e la mente. In poche parole, annoiano!

L’abito non fa il monaco, ma l’immagine fa l’Instagram

Oggi la comunicazione si fa soprattutto attraverso le immagini e i video. Non è un segreto, infatti, che comunicare con le immagini porti maggiore engagement, soprattutto quando l’immagine è originale, riconoscibile tra tante e in grado di stimolare interesse. Una delle sfide di oggi è sicuramente quella di essere in grado di inserirsi su Instagram con uno stile proprio, che non sia confondibile con gli altri contenuti che già si trovano nel marasma delle ricerche. Perciò, un contenuto che sia originale e il meno conformato possibile al ‘modello Instagram’ è la formula giusta per essere ricordati.

Operazione contenuto

Pensare un contenuto è diverso da come in realtà è quando lo buttiamo giù, nero su bianco. Ecco perché il contenuto va pensato bene, in maniera non superficiale e secondo una linea di continuità con chi siamo, cosa facciamo e cosa vogliamo trasmettere/comunicare. Ad esempio, se ci occupiamo di food, dovremo pensare una content strategy che sia fatta di zucchero, farina e uova (per restare in tema cibo), vale a dire inserire nella nostra strategia gli ingredienti che stanno alla base della nostra ricetta di contenuti. Questo perché la continuità dei contenuti è allo stesso tempo anche coerenza di contenuti.

Pensare out of the box

In realtà -per come piace pensarla a me- così come in una dieta è importante variare i cibi, allo stesso modo una buona content strategy ha bisogno di variare i propri contenuti. Ecco perché non è sbagliato prevedere nella nostra strategia anche qualche contenuto out of the box per trasmettere quel qualcosa in più su di noi. Per fare un esempio, (sempre restando in tema cibo) se ci occupiamo di nutrizione, una buona idea è quella di arricchire il nostro social con contenuti che non siano di solo food, ma anche di informazione, oltre a momenti in cui mostriamo i nostri hobby o qualche viaggio fuori porta. In questo modo, la persona che ci segue si sentirà più coinvolta nelle nostre abitudini e nei nostri interessi. Pensare out of the box può andare bene anche nel mondo politico: una strategia di contenuti che non sia solo giacca e agenda, ma anche hobby e famiglia, è sicuramente un passo in più nel rapporto tra cittadino-politico (il politico si umanizza e il cittadino si sente più vicino al suo rappresentante).

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Elania Zito
Elania Zito

Sono Elania e sono una Digital Communication & PR Strategist. Sono specializzata in comunicazione e linguaggi, in particolare in comunicazione europea e integrazione europea. Racconto l’Europa fuori dalla bolla con la mia newsletter Bubble e il podcast settimanale UEcup!, ho un Dottorato di Ricerca in Studi Politici e lavoro principalmente con Bruxelles. Ho scritto “La comunicazione politica in Italia” e un saggio sulla leadership di Mario Draghi.

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