Come (ri)parto a gennaio col nuovo anno ovvero quello che faccio per me durante l’anno

come ripartire a gennaio

Gennaio per me è il mese più mese di tutti. Nella mia personale tavola dei colori (quella che ho fissa in testa e che associo a cose, persone, emozioni), lo associo al colore grigio. Sarà il meteo, sarà il freddo, non lo so. Ad ogni modo, la pausa dalle vacanze, i cenoni e le lacrime che verso ogni volta che devo prendere il treno e tornare in sede (Roma) me lo fanno vivere sempre con amara tristezza e difficoltà. Ecco perché dall’anno scorso, con più costanza, ho cercato di dare una sterzata alle brutte abitudini che avevo e che non mi facevano sentire pienamente soddisfatta dei miei progetti e della mia vita in generale. Ad ogni modo, il benessere cosmico non l’ho ancora raggiunto, ma ci sto lavorando. Da un paio d’anni, ho deciso di organizzarmi meglio, anche per trovare la motivazione giusta che prima a gennaio mi mancava sempre. Sono partita da piccole cose, in primis organizzare meglio l’agenda e ritagliare del tempo per me stessa (cosa che prima non riuscivo mai a fare) mentre, nel frattempo, ho perfezionato alcune cose.

L’Agenda

Ammetto di non avere lo spirito organizzativo di Marie Kondo – anzi sulla mia scrivania c’è sempre un confidenziale caos – ma una cosa a cui tengo molto è l’agenda. Negli anni passati, data la mia estrema indecisione, mi riducevo a comprare l’agenda a fine gennaio (anche inizi di febbraio), perché non sapevo mai decidermi sul colore della Moleskine. End of story, finivo sempre col perdermi per strada l’inizio d’anno che, per l’appunto, è quello che ti apre le file dei mesi successivi. Nella mia disorganizzazione generale, mi sono imposta di comprare la nuova agenda a dicembre e fare il punto della situazione entro il 2 di gennaio. Per questo 2019 ho collezionato ben due risultati: primo, senza troppe indecisioni, ho preso l’agenda di Inchiostro and Paper (che rispecchia esattamente ciò che stavo cercando da anni – forse da qui la mia indecisione perenne); secondo, ho già appuntato tutto fino a febbraio.

Decluttering

Fare il decluterring di cose che non mi servono più è una cosa che – ho scoperto – mi gratifica molto! Generalmente inizio già prima di dicembre – visto che, ad esempio nel caso dei vestiti, ci impiego un po’ di tempo per capire cosa voglio tenere e cosa invece voglio dare via – ma lo faccio anche durante l’anno, quando cose inutili si sono accumulate nei cassetti o quando il pantalone che ho comprato in preda all’entusiasmo dei saldi non mi piace più. Stesso principio lo applico poi alle persone e funziona. Nel 2018, ho iniziato a lavorare molto su me stessa e il risultato è che sto molto meglio senza troppe angosce e apprensioni inutili.

Mi alleno per produrre endorfine e felicità

Ho sempre fatto sport nella mia vita, da quando sono piccola, e principalmente nuoto. Ma negli ultimi anni, tra Università prima e lavoro dopo, mi ero ritrovata a dover sacrificare la mia routine sportiva per stare 24 ore su 24 7 giorni su 7 alla scrivania senza accorgermi che nel frattempo maggio era arrivato. Così, ho ripreso in mano abbigliamento sportivo e cuffiette per produrre endorfine e adrenalina e sentirmi più carica almeno 3 giorni a settimana. Il risultato è stato sentirmi bene con me stessa e molto fiera di me!

Più tempo per me

Il 2018 e ancora prima il 2017 sono stati due anni intensi per me, stracarichi e molto stressanti sotto il profilo lavorativo. Da un paio d’anni, ho preso quindi la buona abitudine – splendida abitudine – di concedermi del tempo per me stessa che, tendenzialmente, comprende il trittico relax, coccole e massaggi. Una pausa rigenerante che mi regalo periodicamente con dei trattamenti per stare bene fisicamente e psicologicamente e che mi rimette subito in piedi.

Una buona abitudine alimentare

Di base non ho mai mangiato in maniera scorretta e squilibrata (l’intolleranza al lattosio, poi, nemmeno me lo permette), ma i mesi degli ultimi due anni erano stati un po’ sregolati causa ritmi di lavoro troppo intensi e disordinati. Così l’anno scorso avevo ripreso in mano la vecchia dieta che avevo fatto anni fa (sempre guidata da una nutrizionista), ma non mi aveva prodotto i risultati che stavo cercando (il corpo dei 27 è diverso da quello dei 22, inutile dire!) e così, questa estate, ho deciso di iniziare un nuovo percorso con la fantastica Francesca Micale che mi ha dato un piano alimentare comprensibile, facile da preparare e soprattutto buono senza estreme privazioni! In più, grazie a lei ho imparato a bere il caffellatte senza zucchero (mia vecchia debolezza), a scongiurare cali ipoglicemici durante la giornata e a leggere con più attenzione le etichette.

Faccio quello che mi piace davvero, anche da sola

A stare da sola l’ho imparato in Erasmus. Non ho mai avuto un gran bel rapporto con la solitudine, non mi è mai piaciuta davvero e ho sempre avuto grandi difficoltà nella gestione di questa cosa. Quando arrivi in una città nuova e straniera in un modo o nell’altro devi imparare a convivere le prime settimane con te stessa, con le tue debolezze e con la tua solitudine. Devi uscire per conoscere la città e capire come muoverti, per trovare una casa e sbatterti avanti e indietro tra burocrazia italiana e straniera. Intendiamoci, sapevo fare tutto questo anche prima dell’Erasmus, ma quando vai all’estero è un po’ diverso da quando sei nel tuo Paese. Impari a gestire la saudade, a stare bene da sola con te stessa e a stare bene con gli altri. Tutto ciò per dire che ora ci sono periodi in cui apprezzo la solitudine e cose che mi piace fare da sola come uscire da sola, andare a una mostra da sola, passeggiare da sola, uscire in bici da sola. Lo step successivo a questo era (ed è) fare un viaggio da sola. Avrei dovuto fare il mio viajo sola a Barcellona a settembre 2018, ma per questioni di salute ho dovuto annullare.

Pianifico il blog

La promessa che mi sono fatta nel 2018 è stata quella di mantenere la costanza sul blog. Sono una persona che le cose o le faccio bene o non le faccio. Quindi, quando ho deciso di dare un colpo di refresh al blog mesi fa mi sono detta – anzi imposta – di fare un planning serio del blog. Sono felice di aver mantenuto questa mia promessa e nel 2019 cercherò di fare ancora meglio!

Tra gli obiettivi del 2019 c’è quindi quello di mantenere l’equilibrio che ho trovato in questo 2018. Per tutto il resto, ci sto lavorando, dopotutto i cambiamenti non mi hanno mai destabilizzata!

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Elania Zito
Elania Zito

Sono Elania e sono una Digital Communication & PR Strategist. Sono specializzata in comunicazione e linguaggi, in particolare in comunicazione europea e integrazione europea. Racconto l’Europa fuori dalla bolla con la mia newsletter Bubble e il podcast settimanale UEcup!, ho un Dottorato di Ricerca in Studi Politici e lavoro principalmente con Bruxelles. Ho scritto “La comunicazione politica in Italia” e un saggio sulla leadership di Mario Draghi.

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