Ancora prima della Generazione Z ci sono i Millennials, la generazione nata tra il 1980 e il 1995. E cioè io e buona parte di voi che sta leggendo questo post. In questi ultimi anni, soprattutto dalla crisi dell’Eurozona in poi molto è stato detto su noi giovani Millennials: choosy è stata l’etichetta che più delle altre ci è stata attaccata addosso (la ricordate ancora?). In realtà schizzinosi, incontentabili o mammoni non lo siamo affatto, ma anzi l’essere approdati sul mercato del lavoro proprio in piena crisi economica ci ha resi resilienti, ambiziosi e creativi e con la voglia di metterci in gioco: abbiamo messo su startup, innovato aziende e sviluppato app.
Oggi, già durante l’emergenza sanitaria sono emerse nuove figure e opportunità di lavoro, ma sarà nel post Covid-19 che saremo messi di fronte a un nuovo modo di lavorare: passeremo sempre di più al digitale e al flessibile, così come cambierà anche il concetto stesso di desk con lo smart working. È su queste nuove modalità che dovrà lavorare l’Europa, ma anche l’Italia, per mettere in moto un nuovo sistema virtuoso di lavoro-formazione per incoraggiare le generazioni (Millennials, ma anche le future) per rispondere al nuovo mercato e ai nuovi stimoli: questo dovrà comprendere necessariamente anche retribuzione e valorizzazione del merito perché tempo e idee sono già da ora una variabile fondamentale nei rapporti di lavoro e proprio per questo dovranno essere retribuiti.
Alla Night Live di #SostienePecora ho parlato anche del mio Erasmus a Lione e di quanto questa esperienza faccia crescere non solo sul piano universitario, ma anche culturale, nel rapporto con gli altri e sul self-empowerment.
Elania Zito
Sono Elania e sono una Digital Communication & PR Strategist. Sono specializzata in comunicazione e linguaggi, in particolare in comunicazione europea e integrazione europea. Racconto l’Europa fuori dalla bolla con la mia newsletter Bubble e il podcast settimanale UEcup!, ho un Dottorato di Ricerca in Studi Politici e lavoro principalmente con Bruxelles. Ho scritto “La comunicazione politica in Italia” e un saggio sulla leadership di Mario Draghi.