UE, ma che ci fai a Strasburgo: sono stata alla plenaria del Parlamento europeo, per conoscere come lavora e cosa fa per noi cittadini

A marzo, sono stata invitata dal Parlamento europeo in Italia a seguire i lavori della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, dove si riunisce una volta al mese per votare i provvedimenti in Aula. Con me c’erano altri creator italiani, con cui ho passato dei giorni bellissimi e ricchi di chiacchere e condivisione: SpaghettipoliticsCartoni MortiRassegnallyCNC Media & Pillole di Economia.

Il Parlamento europeo è un meccanismo che va compreso e raccontato, insieme alle altre istituzioni politiche dell’Unione europea. E come creator eravamo lì anche per questo: per scambiare idee, informarci e farci raccontare, in prima persona proprio dagli eurodeputati, le decisioni prese dal Parlamento europeo e l’impatto che hanno sulla nostra quotidianità. E contribuire a comprenderne il funzionamento e avvicinarlo a noi cittadini.

Dell’Europa si dice spesso, infatti, che sia difficile fare uscire le notizie fuori dalla sua bolla, ma la nostra presenza come creator – e soprattutto come giovani – è la prova che la politica europea parla e si rivolge, oggi più che mai, alle giovani generazioni. E il nostro compito è anche quello di raccontarla con un linguaggio accessibile e con quel pizzico di creatività in più che ci contraddistingue, sui social e sul web.

Oltre a esplorare il Parlamento (stupendo!), nei giorni di plenaria abbiamo incontrato chi ci lavora e abbiamo parlato con gli eurodeputati italiani, scambiando due chiacchiere sul lavoro che hanno fatto in questi anni su dossier fondamentali per i i cittadini e per il futuro dell’UE. Tra le altre cose, abbiamo anche parlato di voto e democrazia con il portavoce del Parlamento europeo Jaume Duch e il direttore degli EPLO (gli Uffici di informazione del Parlamento europeo) Stephen Clark. A proposito, in questa puntata del mio podcast UE cup! parlo delle elezioni europee proprio con Clark.

In plenaria

Nei giorni a Strasburgo, i ritmi sono quelli della plenaria: sveglia presto, arrivo in Parlamento, meeting, caffè, Aula, votazioni, caffè, interviste, caffè, meeting, caffè. Ma mangiamo anche eh! E, devo dire, la mensa del Parlamento europeo è anche molto buona e fornita.

Nel nostro caso, oltre a prendere caffè e chiacchierare in giro per i corridoi e i piani del Parlamento europeo, ci siamo anche ritagliati del tempo per curiosare e scoprire com’è fatto il Parlamento, e viverlo a 360°. A partire dalla press area, da dove i giornalisti europei trasmettono dirette, interviste e aggiornamenti dalla plenaria. Una caratteristica, infatti, molto evidente del Parlamento europeo (sia a Strasburgo che a Bruxelles) è proprio l’area attrezzata dedicata ai media: non solo stand-up position con tutta la strumentazione per camere e microfoni, ma anche veri e propri studi per trasmettere programmi, di approfondimento e dialogo, con salotti e broadcasting table.

Durante i nostri meeting, abbiamo incontrato due dei 14 vicepresidenti del Parlamento europeo, Evelyn Regner (S&D) e Othmar Karas (PPE), che nel loro ruolo supportano il lavoro e la presenza della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Abbiamo poi affrontato il lavoro fatto dal Parlamento in questa legislatura: dal Digital Services Act al nuovo regolamento per la pubblicità politica, dal Media Freedom Act all’Ai Act per regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale (definitivamente approvato proprio nella plenaria di marzo) fino alla Direttiva “case green” (uno strumento di orientamento per gli Stati membri per politiche abitative più sostenibili) e al salario minimo a tutela dei lavoratori, soprattutto giovani e donne.

Non solo. Abbiamo parlato anche di fenomeni come disinformazione, misinformazione e fake news. Dall’inizio della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, infatti, la diffusione di notizie false o manipolate si è diffusa massicciamente, veicolate soprattutto sui social media e tra fasce di popolazione meno allenate a riconoscere una fake news, rispetto a una notizia verificata. Temi come il cambiamento climatico e la stessa guerra in Ucraina, ma anche i valori europei come la democrazia e le libertà, sono costantemente oggetto di disinformazione.

Con gli eurodeputati abbiamo parlato delle attività che hanno portato avanti in questi cinque anni. Perché – al contrario di come spesso si pensa – gli eurodeputati non sono esseri mitologici, ma umani a tutti gli effetti (e lottano pure insieme a noi!). Lavoro, digital skills e competenze, salute, ambiente e agricoltura, cybersecurity, difesa e politica estera dell’UE sono i topic principali su cui ci siamo confrontati insieme, rispetto ai dossier discussi e approvati in questa legislatura. Come il fast fashion, su cui il Parlamento europeo lavora per ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti tessili e gli sprechi, il Cyber Resilience Act (la legge sulla resilienza informatica), perché possiamo usare in sicurezza software e dispositivi digitali (come baby monitor o gli smartwatch che indossiamo ogni giorno), o la Direttiva colazione, per permetterci di decidere in maniera più informata e anche più sana sui prodotti che mangiamo a colazione come succhi di frutta, marmellate, gelatine, confetture e lo stesso miele (oggetto delle proteste degli apicoltori italiani).

#UsaIlTuoVoto alle elezioni europee

Dal 6 al 9 giugno voteremo per eleggere il nuovo Parlamento europeo e in Italia voteremo 8 e 9 giugno (sabato dalle 14 alle 22, domenica dalle 7 alle 23).

Il claim di questa campagna è #UsaIlTuoVoto proprio perché l’invito è di non trascurare il nostro diritto di voto, la nostra libertà di poter scegliere democraticamente chi vogliamo che ci rappresenti al Parlamento europeo per i prossimi cinque anni. In questi anni, il Parlamento europeo ha contribuito all’approvazione di leggi fondamentali per il futuro dell’UE, oltre che per il benessere e i diritti di noi cittadini europei, e ha inciso nei dibattiti di temi oggi imprescindibili per il progresso di una società. Con un occhio particolare di riguardo all’ambiente e al digitale, ma anche alle donne donne e ai giovani.

Abbiamo una grande libertà ed è quella di esprimerci: non diamo per scontato il nostro diritto di voto, è ciò che protegge e alimenta la nostra democrazia.

L’Unione europea è nata come progetto di pace ed è questa la nostra forza: uniti per raccogliere e governare le sfide che la storia ci mette davanti. Ed è proprio la memoria storica che deve guidarci: quella dei Trattati istitutivi che hanno fatto l’Unione europea e quella di cui saremo parte anche noi, come tasselli fondamentali del progetto democratico europeo. Che è un progetto bellissimo, ma soprattutto un modello e un esempio storico.

Social Media

Sui miei canali social puoi vedere come sono andati i giorni di plenaria:

A Strasburgo, ho intervistato gli eurodeputati:

Elania Zito
Elania Zito

Sono Elania e sono una Digital Communication & PR Strategist. Sono specializzata in comunicazione e linguaggi, in particolare in comunicazione europea e integrazione europea. Racconto l’Europa fuori dalla bolla con la mia newsletter Bubble e il podcast settimanale UEcup!, ho un Dottorato di Ricerca in Studi Politici e lavoro principalmente con Bruxelles. Ho scritto “La comunicazione politica in Italia” e un saggio sulla leadership di Mario Draghi.

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