Uno dei primi compiti del nuovo Parlamento europeo è quello di eleggere il o la nuova presidente della Commissione europea, la cui nomina spetta al Consiglio europeo, ovvero ai leader dei 27 Paesi UE, che si riuniscono proprio nelle settimane successive alle elezioni europee per nominare le nuove cariche dei cosiddetti EU Top Jobs.
La prima riunione dei 27 c’è già stata lunedì 17 giugno, ma i leader non hanno trovato l’accordo sui nomi, né sulla Commissione europea né sulle altre cariche, ovvero la presidenza del Consiglio europeo stessa, oggi in capo a Charles Michel, e l’Alto Rappresentante per la politica estera e di difesa ad oggi gestita da Josep Borrell e cui fa riferimento il SEAE, il Servizio europeo per l’azione esterna.
In linea generale, la nomina degli EU Top Jobs segue il criterio di equilibrio delle forze politiche più rappresentative in Parlamento europeo. Proprio per questo i nomi che circolano in questi giorni che sarebbero usciti dalla prima riunione dei leader UE sono divisi tra i gruppi: Ursula von der Leyen per il PPE, il socialista portoghese Antonio Costa per il Consiglio europeo e la premier estone Kaja Kallas per il ruolo di Alto Rappresentante dell’UE. Quest’ultimo, in una nomina e ruolo che risponderebbe anche agli attuali scenari geopolitici nell’UE.
Del pacchetto di nomine, non sarebbe stata contenta Giorgia Meloni in qualità di presidente dei Conservatori europei (ECR) perché non rappresentativo dell’esito delle elezioni. Tuttavia, il premier polacco Donald Tusk avrebbe risposto di rimando a Meloni sostenendo che non sussistono le ragioni per sostenere ECR nell’equilibrio delle nomine proprio perché PPE, Socialisti & Democratici e Renew (a cui potrebbero aggiungersi anche i Verdi) avrebbero i numeri in Parlamento europeo per supportare l’elezione della presidenza della Commissione europea.
Oltre a proporre un nome per la presidenza della Commissione europea, il Consiglio europeo deve trovare un compromesso sugli altri EU Top Jobs, ovvero lo stesso Consiglio europeo e l’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune.