“Bello, sostenibile, insieme”. È il Nuovo Bauhaus europeo che in occasione del primo Festival, a un anno dal progetto voluto dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha aperto i festeggiamenti in tutta Europa dal MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma.
Ma che cos’è il Nuovo Bauhaus europeo?
Per dirla con le parole della presidente von der Leyen, il Neb era ciò che mancava al Green Deal, “il cuore e l’anima”: così come l’ha definito, “un movimento dal basso delle persone”. La parte culturale e sostenibile dell’Europa a neutralità climatica zero. È qualcosa che ha anche a che fare con l’identità europea, che muova dallo stile di vita e dia forma a modelli di stare insieme che tengano conto anche dei cambiamenti attraverso cui stiamo passando: non solo più la crisi climatica, ma anche la guerra nel cuore dell’Europa.
La presidente della Commissione europea, nel riportare l’entusiasmo nel voler ridisegnare l’Europa, ha infatti parlato anche di ricostruzione dell’Ucraina come “obbligo morale”. Il Festival, che avviene a margine del nuovo assetto geopolitico, non può non tenere conto delle evoluzioni che la guerra ha accelerato. La presidente von der Leyen ha poi ricordato l’importanza di una sovranità energetica dell’Ue e di ridurre dunque la dipendenza dei combustibili fossili dalla Russia, “stando attenti a non restare bloccati con nuovi fornitori e investire massicciamente nelle energie rinnovabili”.
Democratizzare la tecnologia
Durante la mattinata di giovedì si sono susseguiti diversi panel, affrontando temi come tecnologia e democrazia. Francesca Bria (presidente Fondo Nazionale Innovazione del Gruppo CDP) ha sottolineato l’importanza di far sì che “le persone si sentano incluse in questo cambio”, un passaggio fondamentale per evitare una “rottura democratica” e per fare in modo che tutti “siamo parte di questo cambiamento a tutti i livelli”. Un passaggio non scontato che parte dall’innovazione e che in un approccio integrato abbraccia le dimensioni che governano la sfera esistenziale delle persone: le stesse che oggi sono al centro delle politiche digitali dell’Ue.