Trend 2024: cosa aspettarci in comunicazione, social e digitale

post it attaccato a una lavagna

L’inizio di un nuovo anno è sempre una buona occasione per mettere nero su bianco considerazioni e analisi da quello precedente. Nel corso del 2023 ho appuntato alcune cose tra i trend già in corso e l’analisi di scenari in arrivo, in diverse sfere e dimensioni. Ecco, quindi, sette cose che secondo me acquisiranno ancora più valore nel 2024.

Basta con il multitasking

Il cambio generazionale avrà un impatto positivo sulla concezione del lavoro e nel 2024 abbandoneremo in maniera ancora più decisa il concetto di multitasking. La parabola dell’essere in grado di fare tutto, ovunque e in qualsiasi momento della giornata è un concetto legato a un modo di lavorare che non appartiene più a questo tempo, oggi invece positivamente contaminato da professionalizzazione e specializzazione, i due vettori apprezzati nelle dimensioni di dialogo e scambio reciproco.

Diritto alla disconnessione

Il tempo è un concetto che oggi governiamo con più consapevolezza, complice l’accostamento generazionale con le fasce più giovani, entrate da poco nel mondo del lavoro, e l’arrivo dei Millennials nelle posizioni da manager. Già nel 2023, il diritto alla disconnessione è stato un tema assorbito negli ambienti di lavoro più innovativi e nel 2024 ci sono i presupposti che diventi la regola. Non più l’eccezione.

Tempo libero e ancora più attenzione alla salute mentale

Strettamente connessi ai primi due, tempo libero e salute mentale saranno due componenti che valuteremo con maggiore scrupolo nella ricerca dell’equilibrio vita-lavoro. Non solo la salute mentale come ricerca della sensibilità personale, ma anche le attività extra cui vorremo dedicarci per vivere i nostri spazi e al meglio la nostra dimensione.

Generazione Alpha e digitale

I Millennials stanno diventando genitori e questo li avvicina alla generazione dei più piccoli, già dai primi anni di vita in grado di utilizzare i device che popolano la loro quotidianità. L’apprendimento dei più piccoli, così come gli stimoli innovativi e la gestione della loro presenza online, diventerà sempre più una prerogativa da contestualizzare e condurre, con l’obiettivo di fornire ai genitori gli strumenti per un uso consapevole del digitale e di comprensione del fenomeno dello sharenting.

Autenticità e community

L’arrivo della Gen Z sui social ha provato che possiamo stare sui social senza filtri e senza costruzioni. Nel 2024, andremo verso la de-costruzione dei modelli gelosamente costruiti dalla generazione Millennial basati sull’estetica e sulla perfezione, per scegliere piuttosto l’autenticità e la ricerca di valori di riferimento all’interno delle community.

Creator & influencer

Il 2023 ha aperto la strada alla distinzione netta tra le due figure, contribuendo a definirne attività e profilo. La creator economy diventerà sempre più un capitolo di rilievo nei budget di spesa delle campagne (di marketing e comunicazione) e le collaborazioni con piccoli e medi creator saranno tra le componenti rilevanti delle strategie. Mentre influencer e attivisti verranno ingaggiati anche nei mondi dell’advocacy e istituzionale.

Disinformazione

Nel 2023 la disinformazione è cresciuta in quegli ambiti che attraggono l’attenzione generale, come possono esserlo i cambiamenti climatici e le elezioni politiche, soprattutto per via delle teorie del complotto e del negazionismo. Gli appuntamenti globali del 2024 metteranno i cittadini di fronte all’esigenza di comprendere i fenomeni in corso e di affidarsi ad un fact-checking consolidato, in grado di rispondere alle sfide dell’era della post-verità.

Elania Zito
Elania Zito

Sono Elania e sono una Digital Communication & PR Strategist. Sono specializzata in comunicazione e linguaggi, in particolare in comunicazione europea e integrazione europea. Racconto l’Europa fuori dalla bolla con la mia newsletter Bubble e il podcast settimanale UEcup!, ho un Dottorato di Ricerca in Studi Politici e lavoro principalmente con Bruxelles. Ho scritto “La comunicazione politica in Italia” e un saggio sulla leadership di Mario Draghi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *